FOTO 📷 Valle, laboratori maschere e mostra a Palazzo Bembo, l’eredità di Venezia

Dopo Crassiza e Albona, la terza tappa in Istria del progetto Le Due Sponde Adriatiche – Carnevale 2026 Olympus Edition si è svolta nel magnifico salone di Palazzo Soardo-Bembo, gioiello veneziano simbolo di Valle. Una location che da sola racconta il secolare legame tra la Serenissima e l’Istria.

Accanto alla Comunità degli Italiani di Valle hanno partecipato attivamente anche le Comunità degli Italiani di Gallesano e Dignano, arricchendo la tappa con un entusiasmo corale.

Valle, un’identità veneziana ancora viva

Valle è uno dei centri istriani che conserva l’impronta architettonica e culturale della Serenissima. Calli, portali e palazzi raccontano una storia condivisa che affonda nel XV secolo come il Leone Marciano sopra l’arco del Palazzo Soardo-Bembo che alcune fonti fanno risalire al 1445.

VALLE – ISTRIA, Leone marciano sul Palazzo Soardo-Bembo (foto di Vittorio Baroni)

Per questo il laboratorio ha assunto un significato particolare, cioè modellare una maschera veneziana dentro un palazzo veneziano non è stata solo un’attività artistica, ma un gesto di memoria viva, un ponte tra ciò che Valle è stata e ciò che continua a essere.

Casanova a Valle

Qui vive ancora la leggenda delle visite, tra il 1743 e il 1747, di Giacomo Casanova affascinato dal borgo istriano. Un racconto popolare che continua a nutrire il suo mito.

Due giornate di creatività

Guidati dai maestri veneziani Franco Gabriele Cecamore (Kartaruga, Castello) e Lucio Lizzul (Pontecavallo, Cannaregio), con il coordinamento dell’autore Vittorio Baroni, i partecipanti hanno appreso le tecniche della cartapesta tradizionale, realizzando i celebri “volti” veneziani ispirati al tema del Carnevale 2026: Olympus – Alle origini del gioco. Il salone affrescato di Palazzo Bembo è diventato un luogo vibrante, dove mani giovani e adulte modellavano, coloravano e decoravano, trasformando la creatività personale in un’opera collettiva fatta di memoria e futuro.

La mostra nel salone veneziano

Durante tutta la durata del laboratorio, Palazzo Bembo ha ospitato una mostra di 50 bellissime maschere della collezione Kartaruga. Tra maschere classiche e interpretazioni moderne, ogni opera ha raccontato un frammento di arte veneziana dialogando direttamente con la spirito della Serenissima che permea il luogo.

La voce delle Comunità

La soddisfazione per l’evento è stata espressa chiaramente dal Presidente della Comunità degli Italiani di Valle, Fabrizio Fioretti, che ha dichiarato:

“Le due giornate che si sono svolte a Valle presso Palazzo Bembo, sede storica della locale Comunità degli Italiani, hanno raccolto il plauso non solo dei partecipanti ma altresì anche quello dei cittadini di Valle che sono accorsi numerosi a visitare la mostra delle maschere. La tappa dei laboratori svoltasi a Valle tra venerdì 28 e sabato 29 novembre 2025 ha raggruppato ed unito i membri di tre Comunità limitrofe ossia, oltre ai soci del sodalizio locale, vi hanno partecipato i membri di Gallesano e Dignano. È stato un evento che ci ha permesso di scoprire l’arte delle maschere e di toccare con mano questi veri e propri capolavori. Un’arte, quella delle maschere, che oltre a rappresentare uno degli aspetti più iconici della cultura e della storia veneziane, rappresenta anche un vero e proprio collante tra le due sponde dell’Adriatico. A nome delle Comunità degli Italiani di Valle, Gallesano e Dignano, ringraziamo gli organizzatori come pure i maestri mascareri che hanno reso questa un’esperienza unica”.

Il senso del progetto

Il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, ha sottolineato che «Le Due Sponde Adriatiche non è solo un progetto culturale, ma un ponte sul futuro e un modo per ricordare che l’Adriatico non separa, ma continua a unirci. La tappa di Valle lo dimostra. In un contesto intriso di venezianità, con il Leone di San Marco su Palazzo Bembo, le Comunità di Valle, Gallesano e Dignano hanno trasformato l’arte delle maschere in un gesto di riconnessione con la propria storia. Ecco l’essenza del nostro impegno proteso a recuperare la memoria, rafforzare le radici comuni, stimolare cooperazione e visione europea. Abbiamo già reso visibile gran parte del lavoro svolto, e ora procediamo con fiducia, perché la cultura è il più solido motore di coesione e futuro per le nostre comunità.»

Verso la sfilata in barca al Carnevale di Venezia 2026

Con questa terza tappa si chiude il ciclo di laboratori in Istria per preparare insieme il grande appuntamento di domenica 1 febbraio 2026 a Venezia. Le 8 Comunità dell’Unione Italiana partecipanti al progetto (Crassiza, Buie, Castelvenere, Momiano, Albona, Valle, Gallesano e Dignano) sfileranno in barca sul Canal Grande per l’inaugurazione del Carnevale con le maschere realizzate nei laboratori.

FOTO LABORATORIO MASCHERE

FOTO MOSTRA MASCHERE

FOTO 📷 Albona, un ponte con Venezia. Laboratorio maschere e mostra alla Comunità degli Italiani

Nel cuore di Albona la Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” ha accolto con entusiasmo la seconda tappa istriana del progetto Le Due Sponde Adriatiche – Carnevale 2026 Olympus Edition. In una città che conserva il segno della Serenissima nel suo centro storico il laboratorio e la mostra di maschere veneziane hanno riattivato l’antico dialogo culturale trasformandolo in esperienza creativa.

Albona e la memoria veneziana

Albona possiede un legame secolare con Venezia. Arroccata su un colle dell’Istria, fu legata alla Serenissima fin dal XV secolo. Il leone alato inciso sul portale del 1587 testimonia la presenza di Venezia e la sua influenza.

ALBONA ISTRIA, Leone di San Marco sul portale della Chiesa della Natività della Vergine Maria (foto HerrAdams)

La città forniva legname, minerali e altre risorse preziose, mentre la Repubblica garantiva protezione, infrastrutture e continuità amministrativa. Questo rapporto duraturo consolidò scambi, lingua e tradizioni, contribuendo alla formazione di un’identità profondamente intrecciata sull’Adriatico. In questo contesto, il laboratorio non è stato solo un’attività manuale, ma un ritorno consapevole alla storia come indicato negli obiettivi dell’Intesa Europa Adriatica Nordest, un modo contemporaneo per ricucire fili che appartengono alla vita e all’identità della comunità.

Due giornate di creatività

Sotto la guida dei Maestri veneziani Franco Gabriele Cecamore (Kartaruga, Castello) e Lucio Lizzul (Pontecavallo, Cannaregio) con la regia dell’Autore Vittorio Baroni, bambini, giovani e adulti hanno imparato le tecniche tradizionali della cartapesta, dando forma ai celebri “volti” veneziani. L’atmosfera del 26 e 27 novembre 2025 è stata quella delle grandi occasioni con mani che modellano, colori che prendono vita, dialoghi che uniscono generazioni e storie personali.

Le maschere e le persone

La mostra finale, allestita nella sala principale della Comunità, ha raccolto oltre cinquanta maschere della collezione dell’Atelier Kartaruga di Venezia. Volti classici, interpretazioni moderne, opere di alto artigianato veneziano. Le immagini della galleria fotogratica raccontano l’intensità di queste due giornate tra sorrisi e concentrazione, stupore, mani sporche del lavoro artigiano e un orgoglio palpabile nel mostrare ciò che è stato creato.

La voce della Comunità di Albona

La Presidente Daniela Mohorović ha espresso grande soddisfazione: “La Comunità degli Italiani di Albona ha partecipato con grande piacere, nei giorni scorsi, al progetto Le Due Sponde Adriatiche – Carnevale 2026 Olympus Edition. Un’iniziativa che ci ha permesso di immergerci nel passato, per riscoprire e valorizzare l’antico legame tra le due sponde dell’Adriatico attraverso mestieri, dialetti e tradizioni condivise. Grazie a questo progetto abbiamo avuto ancora una volta l’opportunità di essere uno spazio d’incontro vivo e attivo. È stata un’esperienza unica non solo per noi adulti, che custodiamo i ricordi della nostra storia comune, ma anche un’occasione preziosa per trasmettere la nostra cultura ai più giovani che hanno partecipato ai laboratori. Ci siamo divertiti nel mettere alla prova le nostre capacità creative nella realizzazione delle maschere in cartapesta, scoprendo talenti che ci hanno stupiti piacevolmente — in particolare nei giovani. Osservare la loro fierezza nel guardare le maschere appena completate è stato davvero speciale e motivante. Durante il lavoro, grazie alla creazione e alla decorazione delle maschere, abbiamo respirato la magia di un artigianato autentico. Per questo desideriamo ringraziare in modo particolare i maestri veneti Lucio e Franco. Un sentito ringraziamento va inoltre all’Unione Italiana e a Marin Corva per aver avviato questo importante percorso. Non vediamo l’ora di prendere parte alla fase finale del progetto, l’incontro a Venezia, dove parteciperemo con entusiasmo alla sfilata”.

Un ponte sul futuro

Il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, ha detto che “Il laboratorio e la mostra di Albona confermano quanto profondo e vitale sia il legame che unisce la nostra comunità alla tradizione veneziana e allo spirito del Carnevale. Qui, dove il leone alato custodisce da secoli la memoria della Serenissima, vedere giovani e adulti impegnati nell’arte dei volti è una testimonianza concreta di come la cultura sappia ancora creare appartenenza, dialogo e futuro. Questa iniziativa mostra che il nostro patrimonio non è qualcosa da conservare soltanto, ma da vivere insieme. Le Due Sponde Adriatiche – Olympus Edition è davvero – come diciamo spesso – una festa della memoria e un ponte sul domani, perché l’Adriatico non separa, ma continua a unirci, proprio come in queste splendide giornate ad Albona”.

Verso Venezia 2026

Con Albona si chiude un’altra tappa importante del percorso. Ora lo sguardo è rivolto a Venezia, dove le Comunità degli Italiani sfileranno il primo febbraio 2026, sul Canal Grande portando con sé le maschere nate in Istria e il valore di un legame che continua a rinnovarsi.

FOTO LABORATORIO MASCHERE

FOTO MOSTRA MASCHERE

La Fiamma Olimpica ispira “Le Due Sponde Adriatiche” tra Venezia e l’Istria

Otto Comunità degli Italiani dell’Istria celebrano con Venezia la tradizione e la cooperazione adriatica con il progetto “Le Due Sponde 2026” nel segno della Pace.

La partenza del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano-Cortina 2026, inaugurata ieri a Roma al Quirinale, offre uno straordinario simbolo di unità e speranza. Nel suo messaggio il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha detto che «lo sport è un ponte di pace, capace di unire persone e popoli oltre ogni confine». Un richiamo che dialoga perfettamente con lo spirito del progetto “Le Due Sponde Adriatiche – Olympus Edition”, promosso dall’Unione Italiana.

Il progetto coinvolge ben otto Comunità degli Italiani dell’Istria: Crassiza, Buie, Castelvenere, Momiano, Albona, Valle, Gallesano e Dignano. Un patrimonio umano e culturale che, insieme, interpreta l’eredità adriatica come un luogo di incontro, creatività e cooperazione. L’Istria sarà così rappresentata all’inaugurazione del Carnevale di Venezia con la sfilata delle barche sul Canal Grande in programma domenica 1 febbraio 2026.

«In un tempo che chiede ponti e non muri», afferma Marin Corva, Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, «Le Due Sponde conferma che la cultura condivisa e l’incontro tra persone restano la via più concreta per costruire pace e futuro».

Attraverso laboratori di alto artigianato con i maestri mascareri veneziani di Kartaruga e Pontecavallo, bellissime mostre di maschere e la partecipazione al Carnevale di Venezia 2026, si rinsaldano gli antichi legami che univano l’Istria alla Serenissima, trasformando l’arte delle maschere in un gesto contemporaneo di dialogo e continuità storica.

Così, mentre la Fiamma Olimpica attraversa territori, storie e comunità, anche l’Adriatico si illumina di un percorso comune che celebra identità, creatività e fratellanza tra popoli uniti dalla stessa tradizione.

FOTO 📷 Crassiza e il Buiese con Venezia per rinnovare il legame storico del Carnevale

C’è un filo fatto di arte, tradizioni e relazioni che da secoli collega Venezia e l’Istria. Oggi quel legame torna vivo con Le Due Sponde Adriatiche – Olympus Edition 2026. Si tratta di un progetto, in onore del Carnevale di Venezia, promosso dall’Unione Italiana nell’ambito dell’Intesa Europa Adriatica Nordest sottoscritta alla Fenice nel 2023.

Il 24 e 25 novembre 2025 Crassiza è stata la prima tappa dei laboratori e della mostra di maschere veneziane. La galleria foto riportata sotto e l’immagine di copertina raccontano la forza dell’esperienza con giovani e adulti con le maschere appena realizzate, circondati da bandiere, gonfaloni e una vasta esposizione di opere da collezione. È l’essenza del progetto di un laboratorio di alto artigianato che diventa spazio d’incontro, dialogo, scoperta personale e orgoglio comunitario.

Legame Venezia–Crassiza

Crassiza rappresenta uno dei centri più simbolici del rapporto storico con la Serenissima. Per secoli rifornì Venezia di vino, olio, legname e prodotti agricoli, ricevendo in cambio modelli culturali, linguistici e amministrativi. Nel 1343 il signore del territorio Buiese Biaquino III scelse l’alleanza con il Doge Andrea Dandolo, garantendo stabilità e cooperazione durature. Oggi questo legame si rinnova attraverso l’arte mascheraria e il dialogo culturale.

La tradizione Buiese

Oltre a Crassiza al progetto partecipano le Comunità di Buie, Castelvenere e Momiano. Il Comune di Buie in particolare, di cui Crassiza fa parte, custodisce un’antica tradizione carnevalesca profondamente intrecciata alla cultura veneziana. Per generazioni, maschere, travestimenti e compagnie popolari hanno animato il territorio, riflettendo un patrimonio comune Venezia. Al Carnevale istriano di Buie, arricchito dall’influsso veneziano, si creavano carri allegorici, si formavano compagnie di “Bianchi” e “Neri” e ogni travestimento diventava occasione di festa e comunità. Nel laboratorio di Crassiza questa eredità è riemersa con forza anche attraverso la partecipazione attiva di membri delle Comunità del Buiese che hanno riportato in vita un filo diretto con quella tradizione, oggi reinterpretata attraverso le tecniche dei mascareri veneziani.

Laboratori maschere e mostra

Per due serate la sala della Comunità di Crassiza si è trasformata in un atelier creativo grazie ai maestri veneziani Franco Gabriele Cecamore dell’Atelier Kartaruga nel sestiere Castello, maestro della cartapesta, e Lucio Lizzul del’Atelier Pontecavallo a Cannaregio, specializzato in cartapesta, cuoio e ceramica. Con la loro guida i partecipanti hanno appreso le tecniche dei “volti” veneziani e altre maschere reinterpretando il tema del Carnevale di Venezia 2026, Olympus – Alle origini del gioco, dedicato alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Durante il laboratorio, sempre nella sala della Comunità degli Italiani di Crassiza, sono state esposte 50 bellissime maschere della collezione Kartaruga.

Comunità di Crassiza

Il Presidente della Comunità degli Italiani di Crassiza, Mate Mekiš, ha detto: “Le due serate dedicate al laboratorio si sono rivelate un’esperienza estremamente valida e costruttiva per impiegare il tempo libero. I partecipanti, provenienti da diverse Comunità del Buiese, non solo hanno acquisito una nuova e affascinante abilità artigianale, ma hanno anche rafforzato i legami sociali e culturali della nostra comunità. È stato emozionante osservare l’interesse e l’entusiasmo con cui ciascuno si è avvicinato all’arte della mascheratura. Realizzando le proprie opere, molti hanno scoperto un talento inatteso, provando un profondo senso di appagamento e gratitudine per l’opportunità offerta. Il vero successo del laboratorio non sta solo nelle magnifiche maschere create, ma nella prova concreta che investire in progetti come Le Due Sponde Adriatiche rappresenta un catalizzatore per la crescita personale e per nuove possibilità: forse l’inizio di un hobby, o persino un futuro percorso creativo per i nostri talentuosi connazionali. Desidero esprimere un sentito ringraziamento all’Unione Italiana per aver portato questo pregevole laboratorio all’interno del nostro sodalizio. Un ringraziamento speciale va ai due Maestri che, con grande competenza e passione, hanno saputo trasmettere tecnica e arte ai partecipanti. La buona riuscita dell’iniziativa è merito dell’intera organizzazione del progetto Le Due Sponde Adriatiche, che, grazie anche al supporto logistico della nostra Comunità e di quella degli Italiani di Buie, ha portato a compimento con successo il primo degli appuntamenti in programma. Infine, la nostra gratitudine va anche agli organi di stampa e ai media che hanno promosso e seguito l’evento, contribuendo a dare il giusto risalto a questa importante iniziativa culturale”.

Unione Italiana

Il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva ha sottolineato “l’importanza del legame tra Venezia e le terre dell’Istria e del Quarnero”. “Realizzare un’iniziativa – ha spiegato Corva – nata in seguito alla sottoscrizione dell’Intesa tra l’Unione Italiana e una ventina di organizzazioni di imprese e associazioni di Venezia e del Veneto, rafforza questo comune percorso orientato dal valore della cooperazione. Ringrazio tutte le otto Comunità di Crassiza, Buie, Castelvenere, Momiano, Albona, Valle, Gallesano e Dignano che hanno accolto il nostro invito e che rappresenteranno la CNI nel 2026 al Carnevale di Venezia”.

Verso Venezia 2026

Le Comunità degli Italiani di Crassiza, Buie, Castelvenere, Momiano, Albona, Valle, Gallesano e Dignano, parteciperanno alla sfilata inaugurale del Carnevale di Venezia a febbraio 2026, a bordo di barche a remi coordinate da Gloria Rogliani la donna più premiata della voga, con costumi creati dal Teatro di Fiume. Un ritorno non solo simbolico in Laguna dopo il successo della scorsa edizione a Venezia con Orsera, Fiume e Lussino dedicata a Casanova 300, dove Istria e Venezia celebreranno un patrimonio condiviso che continua a unire le due sponde dell’Adriatico. Autore e coordinatore Vittorio Baroni.

Foto di Vittorio Baroni

Le due sponde Adriatiche tra Istria e Venezia nell’abbraccio di Carnevale

Un ricco programma nel Nordest tra Istria e Veneto. Si inizia con una settimana di laboratori artigiani a Crassiza, Albona e Valle dal 24 al 29 novembre 2025 in contemporanea a 3 mostre di bellissime maschere.

Dopo la valida esperienza della 1^ edizione “Le Due Sponde – Casanova 300” ritorneremo a Venezia a febbraio 2026 con la partecipazione al Carnevale di Venezia per la meravigliosa sfilata sul Canal Grande. Desideriamo unire le due sponde con la tradizione, l’arte e lo spirito delle Olimpiadi di Milano Cortina.

C’è un filo d’acqua e di storia che da secoli unisce Venezia e l’Istria. Oggi, quel legame torna a vivere grazie al Carnevale di Venezia con “Le due sponde adriatiche – Carnevale 2026 Olympus Edition”.

Iniziativa promossa dall’Unione Italiana che unisce le due sponde attraverso creatività, artigianato e partecipazione nell’Intesa Europa Adriatica Nordest.

Dal 24 al 29 novembre tre laboratori e tre mostre di maschere veneziane nelle Comunità degli Italiani di Crassiza con Buie, Albona, Valle con Dignano e Gallesano. Poi grande ritorno a Venezia a febbraio 2026 per la meravigliosa sfilata inaugurale del Carnevale in barca sul Canal Grande.

Dopo il grande successo della 1^ edizione “Le Due Sponde adriatiche” centrato sul tema Casanova 300, quest’anno seguiremo il filo conduttore del Carnevale di Venezia “Olympus – Alle origini del gioco”, scelto dal Comune di Venezia con Vela per omaggiare l’anno olimpico di Milano-Cortina 2026.

Esempi di maschere “volti” ispirate alle Olimpiadi

Un invito a riscoprire lo spirito del gioco come rito collettivo, sfida creativa e ponte tra culture. In questo contesto, la maschera non è solo un oggetto artistico, ma un simbolo che fonde mito, sport e tradizione.

Il progetto prenderà avvio con I tre laboratori artigiani condotti dai maestri veneziani Franco Gabriele Cecamore e Lucio Lizzul. Ogni laboratorio sarà composto da partecipanti che 25 impareranno l’arte dei “volti”, le maschere veneziane in cartapesta che da secoli animano calli e campielli.

Gabriele Cecamore, dell’atelier Kartaruga nel sestiere di Castello, porta con sé la finezza del mestiere dei mascareri, affinata lavorando anche per teatri e cinema a livello internazionale.

Lucio Lizzul, fondatore dell’atelier Pontecavallo a Cannaregio, incarna la profondità del Carnevale vissuto, quello autentico, popolare e profondamente legato all’identità veneziana.

Il progetto esibirà in pubblico una collezione di 50 maschere originali, esposte per due giorni nelle sedi delle Comunità degli Italiani di Crassiza, Albona e Valle. Si potranno ammirare opere di grande pregio che rappresentano l’eccellenza artistica dell’arte dei mascareri.

Il tutto culminerà l’8 febbraio 2026, quando le Comunità degli Italiani di Crassiza, Buie, Albona, Valle, Dignano e Gallesano sfileranno sul Canal Grande nel corteo inaugurale del Carnevale. A bordo di barche a remi coordinate dalla campionessa di voga Gloria Rogliani, indossando le maschere da loro realizzate e i costumi creati dal Teatro di Fiume, gli istriani si uniranno al popolo veneziano in un abbraccio simbolico che celebra secoli di storia adriatica.

“Le due sponde adriatiche – Olympus Edition – ha sottolineato Marin Corva, Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, non è solo un progetto culturale, ma è una festa della memoria, un ponte sul futuro e un modo per ricordare che l’Adriatico, più che dividerci, continua a unirci”.

Oltre agli aspetti artistici, il progetto valorizza gli antichi rapporti tra la Serenissima e l’Istria. Da Crassiza, legata a Venezia già dal 1343, ad Albona e al suo celebre leone alato del 1587, fino a Valle, Dignano e Gallesano, integrate nei domini veneti dal XV secolo. Commercio, artigianato, produzioni agricole, protezioni, istituzioni e linguaggi comuni hanno modellato un territorio che ancora oggi porta inciso il segno di quel legame.

Antichi legami adriatici con Crassiza e il Buiese, Albona, Valle, Dignano e Gallesano

Per secoli le comunità dell’Istria furono legate a Venezia da un articolato sistema di scambi economici, alleanze politiche e influenze culturali. Crassiza, Albona, Valle, Dignano e Gallesano contribuirono con risorse, porti e competenze, mentre la Serenissima offriva protezione, stabilità e infrastrutture. Questo rapporto reciproco ha modellato paesaggi, tradizioni e identità, lasciando un’eredità storica ancora visibile sulle due sponde dell’Adriatico.

Crassiza e il Buiese

Per secoli Venezia e Crassiza furono legate da scambi commerciali e culturali. Riforniva la Serenissima di vino, olio, legname e prodotti agricoli, mentre Venezia influenzava lingua, architettura, istituzioni e tradizioni locali. Nel 1343, anno dell’ascesa del Doge Andrea Dandolo, il Signore Biaquino III consolidò il rapporto con Venezia scegliendo la via dell’alleanza politica favorendo stabilità, cooperazione, sicurezza per un legame destinato a durare nei secoli.

Albona

Albona, arroccata su un colle dell’Istria, fu legata alla Serenissima fin dal XV secolo. Il leone alato inciso sul portale del 1587 testimonia la presenza di Venezia e la sua influenza. La città forniva legname, minerali e altre risorse preziose, mentre la Repubblica garantiva protezione, infrastrutture e continuità amministrativa. Questo rapporto duraturo consolidò scambi, lingua e tradizioni, contribuendo alla formazione di un’identità profondamente intrecciata sull’Adriatico.

Valle con Dignano e Gallesano

Valle, Dignano e Gallesano furono integrate a Venezia dal XV secolo, punti chiave per rifornimenti e controllo marittimo dell’Istria meridionale. Valle era nota per i maestri d’ascia e il porto sicuro. Dignano, ricca di uliveti, forniva olio alla Serenissima come Gallesano, lungo l’antica via verso Pola, che ospitava comunità fedeli a Venezia. La Serenissima introdusse nuove magistrature, restaurò chiese e fortificazioni, lasciando un’impronta storica inconfondibile.

Le due sponde dell’Adriatico: interviste Ambasciatore Paolo Trichilo e Console Generale Iva Palmieri

Per un quadro aggiornato dei rapporti istituzionali tra le sponde adriatiche italiana e croata, vi proponiamo due recenti interviste all’Ambasciatore d’Italia in Croazia Paolo Trichilo e alla Console Generale d’Italia a Fiume Iva Palmieri.

Servizi curati da Krsto Babić. I materiali sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista quindicinale “PANORAMA”, Casa Editrice EDIT degli Italiani di Croazia e Slovenia, che si ringrazia per la gentile concessione.

Dagli interessanti contributi abbiamo ricavato alcuni passaggi chiave.

Ambasciatore Paolo Trichilo

“Quello tra la Croazia e l’Italia è un rapporto a 360 gradi”

“Sotto l’aspetto economico, l’interscambio continua a essere molto significativo. Vedremo a fine anno se l’Italia si confermerà il primo partner commerciale”

“La risposta del pubblico alle nostre iniziative è stata molto buona e positiva. L’interesse nei confronti dell’Italia è grande”

“Tutte le Ambasciate devono avere i propri canali social per dare informazione. È stato il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale a stabilire questa linea”

“la diplomazia pubblica si manifesta attraverso tantissimi incontri e riunioni nel corso delle quali si parla della collaborazione anche in settori molto diversi tra di loro”

“sto lavorando a un evento che vedrà coinvolti oltre ai ricercatori italiani e croati anche quelli sloveni”

“la commedia di Goldoni messa in scena al Teatro ‘Zajc’ può essere intesa come un esempio di collaborazione trilaterale, nel senso che lo spettacolo sarà proposto a Fiume, Pola, Pirano, Venezia e Padova”

“la Cni o minoranza autoctona che si voglia è un ‘ponte’ che lega i nostri paesi. Le scuole sono il cardine, la base. È lì che si formano le nuove generazioni, che conoscendo la lingua italiana e la cultura la diffonderanno”

“L’aspetto positivo delle attività che vengono promosse è che sono sempre aperte a tutti. Non mi sembra che la Cni e le Comunità si chiudano al loro interno, anzi sono molto aperte”

“Lo scopo di questa ricorrenza (Giorno del Ricordo – 10 Febbraio ndr) consiste nel ricordare alle giovani generazioni un momento difficile della storia. È importante che venga conosciuto dopo un periodo di oblio”

Console Generale Iva Palmieri

“Ho notato, specie nelle località più piccole, che le Comunità degli italiani sono parte integrante della vita sociale, culturale e ricreativa del territorio. Spesso tra i partecipanti, ci sono anche persone che non sono di madrelingua italiana”

“A Parenzo, il primo cittadino Loris Peršurić ha tenuto a sottolineare che la città ha gemellaggi con tre città italiane e ospita tornei sportivi ai quali partecipano molti atleti e sportivi italiani. Lui, pur essendo assolutamente croato, parlava perfettamente in italiano, reputandolo normale in una città bilingue”

“Abbiamo in cantiere una serie di iniziative. Cercheremo di realizzarle. Contiamo sul sostegno delle istituzioni locali, ma anche su quello dei nostri partner tradizionali: Unione italiana, Comunità degli italiani, Università popolare di Trieste…”

“La programmazione delle attività di promozione integrata e di promozione culturale si svolge a livello nazionale e sicuramente avremo modo di condividere delle iniziative con l’Ambasciata, rispetto alla quale, ovviamente, il nostro ambito di attività è più ristretto”.


INTERVISTE IN FILE IMMAGINE


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Foto e video sfilata Casanova al Carnevale di Fiume

Fiume, 2 marzo 2025, una bellissima giornata di sole nella capitale del Quarnero ha coronato la chiusura del progetto Casanova 300 promosso dall’Unione Italiana.

Grande successo per i 65 Casanova, capitanati da Marin Corva, delle Comunità degli Italiani di Fiume, Orsera, Lussino, Abbazia e Laurana insieme agli amici di Venezia ed Este. Coreografia della sfilata di Fiume coordinata da Patrizia Chiepolo con Vittorio Baroni.

Tutto era iniziato nel novembre 2024 con i laboratori maschere a Orsera, Fiume e Lussino. Poi il progetto è continuato in Italia con i laboratori nelle scuole per la decorazione delle bautone, la formazione delle detenute al Carcere femminile per diventare guide culturali, il bellissimo corteo di barche per l’inaugurazione del Carnevale di Venezia, la festa veneziana in Erbaria a Rialto, la rievocazione storica al Caffè Florian e la mostra sulle Baute di Casanova. Infine la strepitosa sfilata di Fiume di cui riportiamo qui sotto video di sintesi e foto. Sono state gettate buone basi per nuove progettualità.

VIDEO

FOTO GALLERY


PARTNER PROGETTO CASANOVA 300

Casanova 300 è un progetto promosso dall’Unione Italiana insieme alle Comunità degli Italiani di Orsera, Fiume e Lussinpiccolo, partecipazione delle C.I. di Abbazia e Laurana, con la collaborazione del Comune di Lussinpiccolo e gli enti del turismo di Orsera e Lussino, Comune di Venezia, Vela – Carnevale di Venezia, Carnevale di Lussino – Lošinjski karneval, Associazione Venezia Pesce di Pace, Compagnia l’Arte dei Mascareri, Gloria Rogliani A.S.D. Sport, Natura e Tradizioni Veneziane, BCC Veneta Credito Cooperativo, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Splendid Venice – Starhotels Collezione, Bellini Canella, APV Investimenti, Caffè Florian, Sarta costumista Kristina Nefat, Scuole di Venezia Diedo (Classe 4^) e Morosini (Classe 2^F), Europa Adriatica Nordest. Patrocinio Rotary Club Venezia. Autore Vittorio Baroni

65 Casanova a Fiume 🎭 Sfilata di Carnevale 2 marzo con Orsera, Lussino, Venezia, Este, Abbazia e Laurana

65 Casanova alla sfilata internazionale di Fiume il 2 marzo con gruppi provenienti da tutto il mondo.

Grande evento per celebrare i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova organizzato dalla Comunità degli Italiani di Fiume, insieme alle Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo, Orsera, Abbazia e Laurana, con la partecipazione dei gruppi di Venezia ed Este e il supporto dell’Unione Italiana.

PROGRAMMA FIUME

Ore 19:00 a Palazzo Modello

Ore 11:00 a Palazzo Modello

  • accoglienza Casanova di Fiume, Orsera, Lussino, Venezia, Abbazia, Laurana e il gruppo di Este
  • seconda prova coreografia con tutti i 65 Casanova
  • rinfresco

Ore 12:30 vicino Palazzo Modello

  • partecipazione alla sfilata

Le “Bautone” Casanova di Fiume, Orsera e Lussino realizzate nei laboratori di maschere alle Comunità degli Italiani

Giacomo Casanova era un uomo avventuroso, affascinante, geniale. Grande viaggiatore, scrittore, filosofo, poeta, diplomatico, agente segreto e alchimista. Personaggio romantico leggendario, si innamorava spesso e aveva tanti amici ovunque andasse. A Orsera c’è una delle più importanti testimonianze storiche della vita di Casanova che lui frequentò due volte nel 1743 e 1744.

Con il progetto “Le due sponde” l’Unione Italiana promuove i rapporti europei tra le città del Mare Adriatico. Insieme ai Casanova dell’Istria e del Quarnero con il Veneto siamo tutti invitati a rivivere gli antichi legami storico, culturali, sociali e commerciali per sviluppare il nostro comune Patrimonio Culturale europeo della Serenissima.


PARTNER PROGETTO CASANOVA 300

Casanova 300 è un progetto promosso dall’Unione Italiana insieme alle Comunità degli Italiani di Orsera, Fiume e Lussinpiccolo con la collaborazione del Comune di Lussinpiccolo e gli enti del turismo di Orsera e Lussino, Comune di Venezia, Vela – Carnevale di Venezia, Carnevale di Lussino – Lošinjski karneval, Associazione Venezia Pesce di Pace, Compagnia l’Arte dei Mascareri, Gloria Rogliani A.S.D. Sport, Natura e Tradizioni Veneziane, BCC Veneta Credito Cooperativo, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Splendid Venice – Starhotels Collezione, Bellini Canella, APV Investimenti, Caffè Florian, Sarta costumista Kristina Nefat, Scuole di Venezia Diedo (Classe 4^) e Morosini (Classe 2^F), Europa Adriatica Nordest. Patrocinio Rotary Club Venezia. Autore Vittorio Baroni.

FOTO 📷 Mostra “Le Baute di Casanova”


PARTNER PROGETTO CASANOVA 300

Casanova 300 è un progetto promosso dall’Unione Italiana insieme alle Comunità degli Italiani di Orsera, Fiume e Lussinpiccolo con la collaborazione del Comune di Lussinpiccolo e gli enti del turismo di Orsera e Lussino, Comune di Venezia, Vela – Carnevale di Venezia, Carnevale di Lussino – Lošinjski karneval, Associazione Venezia Pesce di Pace, Compagnia l’Arte dei Mascareri, Gloria Rogliani A.S.D. Sport, Natura e Tradizioni Veneziane, BCC Veneta Credito Cooperativo, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Splendid Venice – Starhotels Collezione, Bellini Canella, APV Investimenti, Caffè Florian, Sarta costumista Kristina Nefat, Scuole di Venezia Diedo (Classe 4^) e Morosini (Classe 2^F), Europa Adriatica Nordest. Patrocinio Rotary Club Venezia. Autore Vittorio Baroni.

FOTO 📷 Festa in Erbaria al Carnevale di Venezia

16 febbraio 2025


PARTNER PROGETTO CASANOVA 300

Casanova 300 è un progetto promosso dall’Unione Italiana insieme alle Comunità degli Italiani di Orsera, Fiume e Lussinpiccolo con la collaborazione del Comune di Lussinpiccolo e gli enti del turismo di Orsera e Lussino, Comune di Venezia, Vela – Carnevale di Venezia, Carnevale di Lussino – Lošinjski karneval, Associazione Venezia Pesce di Pace, Compagnia l’Arte dei Mascareri, Gloria Rogliani A.S.D. Sport, Natura e Tradizioni Veneziane, BCC Veneta Credito Cooperativo, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Splendid Venice – Starhotels Collezione, Bellini Canella, APV Investimenti, Caffè Florian, Sarta costumista Kristina Nefat, Scuole di Venezia Diedo (Classe 4^) e Morosini (Classe 2^F), Europa Adriatica Nordest. Patrocinio Rotary Club Venezia. Autore Vittorio Baroni.